Quarto Rapporto sull’efficienza energetica di Confindustria, in collaborazione con Rse ed Enea

L’efficienza energetica è un driver molto importante per le ricadute sull’economia e sulla crescita, sulla filiera industriale nata a sostegno e sui processi di innovazione, divenendo fattore prioritario anche nella Strategia Energetica Nazionale.

È questa la fotografia contenuta nel Quarto Rapporto sull’efficienza energetica realizzato da Confindustria, in collaborazione con Rse ed Enea.

Il rapporto delinea due possibili scenari: il primo mostra lo sviluppo delle tecnologie per l’efficienza energetica nel caso in cui fossero raggiunti gli obiettivi previsti dalla Strategia Energetica Nazionale al 2020, senza ulteriori target vincolanti; un secondo tiene invece conto del percorso chiesto da Bruxelles, che punta sull’efficienza energetica in presenza di un vincolo alle emissioni nazionali al 2030.

Se, dunque, venissero implementate tutte le misure di policy di quest’ultima ipotesi per sostenere la domanda e incentivi adeguati per rilanciare l’offerta di tecnologie, la domanda finale al 2030 aumenterebbe di 543 miliardi, con un incremento del valore della produzione industriale di 1.019 miliardi di euro (1,9% medio annuo) e un’occupazione più elevata di 5,7 milioni di Ula (unità di lavoro anno standard, +1,4% annuo).
Considerando poi il contributo di ciascun settore sull’impatto macroeconomico complessivo nel secondo scenario, l’intervento più consistente è ipotizzato nel residenziale (222 miliardi di euro cumulati), che da solo attiva circa la metà degli aumenti previsti sia in termini di produzione industriale (433 miliardi) che di occupazione (2,8 milioni di Ula).

Il rapporto valuta poi gli effetti sul bilancio statale, con effetti positivi per 69,1 miliardi, e quelli per il sistema energetico (37,7 miliardi di risparmi). Mentre il Pil crescerebbe, nei primi cinque anni, a una media dell’1,52% annuo nello scenario policy (contro il +1,07% nell’altro scenario), per poi passare al +1,50% nel periodo 2025-2030, con lo stesso distacco dall’altro scenario.

L’efficienza energetica come volano per la crescita, dunque, a patto che – suggerisce Confindustria – si adotti un approccio strutturale sul tema, si integrino maggiormente le politiche ambientali di sostenibilità con quelle energetiche e si effettui una scelta precisa sui vincoli di spesa che bloccano molti investimenti ad alto potenziale.

“Considerando la leadership tecnologica delle aziende italiane in questi settori – spiega Giuseppe Pasini, Presidente del Gruppo tecnico Energia di Confindustria – riteniamo che l’efficienza energetica possa essere una grande opportunità di verificare la capacità del nostro tessuto industriale di “fare sistema” per rafforzarsi nel mercato nazionale e internazionale”.

 

ShareShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

Catia Tarquini