Fonti rinnovabili: il Governo ha approvato il decreto legge “Destinazione Italia” che abolisce i prezzi minimi garantiti dell’energia venduta dal produttore.

Anche il Governo italiano, dopo alcuni europei, per abbassare il costo delle bollette elettriche dei consumatori ha deciso di abbassare la remunerazione dell’energia venduta al GSE e di “spalmare gli incentivi” prolungando il periodo di godimento di altri 7 anni.

In data 13 Dicembre, il Governo ha approvato il Decreto legge concernente disposizioni urgenti per lo sviluppo economico e per l’avvio del piano Destinazione Italia cosiddetto Decreto “Destinazione Italia” che prevede un taglio alle spese pubbliche pari a 850 mln €, di cui 700 milioni dovrebbero arrivare dal prolungamento per altri sette anni degli incentivi per i produttori di energia rinnovabile (cosiddetto “Spalma incentivi”), e altri 150 milioni attraverso l’abolizione del regime dei Prezzi Minimi Garantitiall’interno del meccanismo del Ritiro Dedicato.

Contemporaneamente con la Delibera 19 dicembre 2013 618/2013/R/efr “Definizione del valore dei prezzi minimi garantiti per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza fino a 1 MW per i quali è consentito l’accesso al ritiro dedicato” l’Autorità per Energia ha ridotto (rendendoli sostanzialmente inferiori ai prezzi di mercato) gli stessi prezzi minimi garantiti in attesa di abrogarli una volta convertito in legge il decreto.

Novità
Il taglio deciso dal Governo colpisce soprattutto gli impianti fotovoltaici sotto il MW e il piccolo idroelettrico.

Secondo la nuova regolamentazione gli impianti a fonti rinnovabili non potranno più beneficiare di prezzi ancorati ad un floor minimo, più elevato del prezzo di mercato, ma dovranno immettere energia valorizzata al Prezzo Zonale Orario sulla borsa elettrica italiana.

Le conseguenze del decreto sui business plan degli impianti già in esercizio sono di una forte riduzione delle performance economiche. Le simulazioni del margine operativo lordo 2014 mostrano infatti riduzioni di circa 50.000€ per un MW installato nel Sud Italia e circa 32.000€ per un MW installato al Nord. Tali riduzioni sono dovute essenzialmente per due fattori:

1. Peak Shaving e Load shifting: il fenomeno cosiddetto del peak shaving ha spostato le ore a maggior prezzo dal giorno alla sera e i prezzi di Peak, storicamente molto alti in Italia, sono ormai molto vicini ai prezzi Off Peak.

2. Dispacciamento prioritario delle rinnovabili con conseguente riduzione delle quantità prodotte dalle fonti convenzionali: in un contesto di crisi economica, overcapacity di impianti tradizionali, forte calo della domanda elettrica e conseguente calo dei prezzi dell’energia elettrica, con prezzi di mercato dell’energia negli ultimi 2 anni ridotti rispetto all’andamento dei Prezzi Minimi Garantiti, in particolare nell’area Sud, mentre rimangono alti per il momento i prezzi in Sicilia.

Si apre pertanto una prospettiva nuova per il mondo degli operatori delle rinnovabili. Dall’altro lato l’eliminazione dei minimi garantiti e il conseguente passaggio al prezzo orario zonale garantirà comunque un risparmio nella bolletta elettrica degli italiani.

Gli uffici del Consorzio Energie Firenze sono a disposizione dei consorziati interessati ad un aggiornamento e confronto su un tema di estrema attualità.

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