Il 22 giugno 2017 in occasione dell’audizione presso le Commissioni VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e X (Attività produttive) sugli atti “Promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili COM (2016) 767” e “Nuovo slancio all’innovazione nel settore dell’energia pulita COM (2016) 763” nell’ambito del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”, il presidente del Gestore dei Servizi Energetici, Francesco Sperandini, ha illustrato gli scenari del GSE al 2030.
Riguardo alle previsioni relative agli oneri in bolletta per l’incentivazione alle fonti rinnovabili nel periodo 2017-2030, il GSE prospetta un progressivo calo collegato all’uscita degli impianti dai regimi incentivanti per 16,7 GW di capacità installata e circa 56 TWh di generazione rispetto al 2016.
Nel documento l’ente calcola che “stimando un prezzo dell’energia di 47 €/MWh, dal 2018 al 2030 si calcola che si libereranno complessivamente circa 5,1 € mld di onere annuale, relativi all’uscita di impianti con un incentivo medio di 95 €/MWh. Per ipotesi, qualora tali risorse fossero integralmente riallocate con le tariffe e la distribuzione tra fonti e classi di potenze osservate con il DM 23/6/2016, potrebbero sostenere circa 30,2 GW, per 74 TWh, con incentivo medio di 68 €/MWh.” Al tendere al 2040 l’onere A3 andrebbe ulteriormente contraendosi raggiungendo i 0,6 mld.€/anno a fine periodo.